REGGIO EMILIA – Il colore non potrà mai essere cancellato, né attenuato, ma la giornata sarà diversa: il primo 2 agosto dopo le sentenze che hanno stabilito la verità giudiziaria sulla strage di Bologna. Nell’esplosione della bomba, 45 anni fa, morirono 85 persone e 200 rimasero ferite. Tra le vittime innocenti anche Eleonora Geraci e Vittorio Vaccaro, madre e figlio di Scandiano e Casalgrande, che quel giorno erano alla stazione per aspettare un parente in viaggio verso l’Emilia Romagna. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna definitiva all’ergastolo nei confronti del reggiano Paolo Bellini e di Gilberto Cavallini, riconosciuti come esecutori materiali dell’attentato.
“Una verità storica e giudiziaria che oggi si afferma con forza: la strage fu un atto fascista ed eversivo, pensato per destabilizzare la democrazia italiana”, dice la Regione Emilia Romagna che domani mattina sarà a fianco dei familiari.
Sabato 2 agosto il presidente Michele De Pascale sfilerà insieme a loro fino a piazza Medaglie d’Oro dove il triplice fischio del treno risuonerà alle 10,25, l’orario esatto dell’esplosione. Per il governo ci sarà il Ministro dell’Università Anna Maria Bernini. Parlerà Paolo Bolognesi, per l’ultima volta come presidente dell’associazione familiari, prima di passare il testimone a Paolo Lambertini. Per il Comune di Reggio ci sarà l’assessora alla mobilità Carlotta Bonvicini. E ci saranno anche il sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti e l’assessore alla legalità di Casalgrande Marco Cassinadri.
La Regione ha poi annunciato che i documenti relativi alla strage del 2 agosto 1980 e all’attentato al treno Italicus del 1974, un totale di più di 700 mila pagine, diventeranno presto più facilmente consultabili: è stato messo a punto un nuovo sistema di accesso ai documenti d’archivio, basato sull’intelligenza artificiale. Il prossimo anno il portale sarà a disposizione di chiunque sia interessato alla consultazione delle carte processuali.
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