BOLOGNA – La Banda della Magliana fa irruzione al processo avviato a Bologna per far luce sui mandanti della strage del 2 agosto 1980. Processo che vede come principale imputato il reggiano Paolo Bellini ex di Avanguardia Nazionale. Oggi in aula è stato sentito un ex boss della criminalità romana.
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“Non ho un ricordo preciso di queste cose. Avevo cercato di far spiegare all’avvocato che non ho più il programma di protezione”. I retroscena sul sequestro Moro. Si è inceppata su questo argomento la testimonianza di Maurizio Abbatino, soprannominato “Il Freddo” all’epoca in cui era uno dei capi della Banda della Magliana. Un personaggio reso celebre dalla serie televisiva e dal film tratti dal libro Romanzo Criminale.
In videoconferenza ha risposto alle domande degli avvocati delle parti civili, nell’ambito del nuovo processo sui mandanti della strage di Bologna. Con l’obiettivo di approfondire i contatti tra eversione nera, criminalità organizzata romana e istituzioni.
L’ex boss ha parlato da una località segreta, confermando i rapporti tra la Magliana e i Nar di Massimo Carminati, un altro citato come teste nel processo.
“Carminati aveva contatti con noi, c’è stato un momento in cui lo incontravo tutti i giorni, fino a quando fu ucciso Franco (Giuseppucci, ndr), nel settembre dell’80, e Carminati si mise a disposizione per la vendetta”.
Abbatino ha anche detto di avere sentito nominare qualche volta Francesca Mabro e Valerio Fioravanti, figure già condannate in via definitiva come esecutori della strage. In concorso, secondo l’accusa, avrebbe agito Paolo Bellini, in qualità di militante di Avanguardia Nazionale. Per la procura l’attentato rientra in trame che vedono legati tra loro terroristi, massoneria, servizi deviati e politica. Con un filo rosso che porta al rapimento di Aldo Moro. Ma alla richiesta di confermare se effettivamente si tenne un incontro tra lui, altri esponenti della sua banda e l’onorevole democristiano Flaminio Piccoli, avvenuto durante la prigionia del presidente del Consiglio, si è interrotta l’audizione. Dall’ex gangster, anche per voce del legale Rosario Scognamiglio, è giunta la richiesta di rientrare nel programma di protezione previsto per i collaboratori di giustizia, dal quale è uscito dieci anni fa.
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