REGGIO EMILIA – Mentre in tribunale il processo prosegue, ci si prepara alla commemorazione del 41° anniversario della strage di Bologna, in programma lunedì 2 agosto. Se n’è parlato questa mattina a Buongiorno Reggio con il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi. “Già con l’apertura del processo ai mandanti – ha detto – è stato un passo notevole per esplorare i contorni di quello che stava dietro la strage. Gli sviluppi che ci sono stati lasciano presupporre una grande possibilità di arrivare a una verità completa sulla strage”.
Non sono mai arrivati così vicini alla verità i familiari delle vittime della strage, che fece 85 morti e più di 200 feriti. E’ stato grazie alla loro determinazione e al lavoro dei loro consulenti sulle copie digitalizzate della documentazione processuale che si è arrivati al processo sui mandanti.
In aula, Paolo Bellini è stato riconosciuto dalla ex moglie nel filmato girato da un turista straniero proprio quel giorno. Sempre la donna ha distrutto l’alibi della primula nera: “Se uno come Bellini si mettesse a parlare – ha aggiunto Bolognesi – sicuramente molta parte dei segreti della Repubblica verrebbero svelati. Non solo Bologna, ma anche le stragi di mafia e quelle del 93”.
Bellini è accusato di essere uno degli esecutori materiali, il “quinto uomo” che partecipò al posizionamento dell’ordigno in concorso con i terroristi neofascisti Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (condannati in via definitiva) e con Gilberto Cavallini (condannato in primo grado). Secondo i familiari, quello che sta emergendo è chiaro: “E’ una situazione di collegamento e aiuto da parte di apparati dello Stato perché la strage venisse fatta in sicurezza – ha detto Bolognesi – Sicurezza non dei cittadini, ma dei terroristi”.
Alla commemorazione di lunedì 2 agosto, nel giorno del 41° anniversario, in rappresentanza del Governo ci sarà il ministro della Giustizia Marta Cartabia. “Chiederemo un suo intervento per integrare il personale inquirente”, ha concluso Bolognesi. Le indagini proseguono, ma c’è il rischio che tutto si blocchi per la mancanza di magistrati: “Bisogna che chi di dovere ponga rimedio, altrimenti se ci saranno problemi in futuro lo dovremo addebitare a una precisa volontà politica di non arrivare alla verità”.
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