CASALGRANDE (Reggio Emilia) – “Anche oggi nella piazza del comune, ho guardato un familiare e ho detto ‘siamo diventati vecchi e ci ritroviamo ancora qua a chiedere giustizia, dopo 41 anni vorremmo capire che cosa è successo”. A parlare al telefono è Adele Incerti, vedova di Vittorio Vaccaro, morto il 2 agosto 1980 a Bologna.
I famigliari dei morti alla stazione non sanno nemmeno più che significato dare alla parola ‘verità’, o alla parola ‘speranza’. Si impediscono di desiderare. Rimanere delusi per 41 anni non lascia indenni. Anche se il processo iniziato sui presunti mandanti della strage bolognese del 2 agosto una breccia l’ha aperta. Adele Incerti fa moltissima fatica a mostrarsi in video e compie uno sforzo grande anche solo a parlarne, perchè c’è una stanchezza enorme dietro questo anniversario. Nel suo caso, c’è una stanchezza ernorme dietro un’intera vita trascorsa senza il marito Vittorio: “Poi mi dico no, voglio credere che non è tutto così, perchè non è tutto sporco, non ci sono solo dei delinquenti, ci siamo anche noi che siamo delle brave persone, che hanno lavorato, che hanno pagato le tasse onestamente. Dobbiamo cercare di distinguere ma purtroppo noi italiani buttiamo tutto da una parte o dall’altra, dobbiamo cercare di andare anche al centro. Adesso vedo che qualcosina si sta muovendo, il prossimo anno ritornerò a Bologna, riascolterò queste parole, prima o poi ci sarà qualcosa di diverso”.
Lo scandianese Vittorio Vaccaro aveva 23 anni: quel giorno accompagnava la madre Eleonora Geraci, 46, a prendere una parente in arrivo dalla Sicilia. I loro nomi sono tra quelli delle 85 vittime. I ‘morti non morti’ sono i parenti rimasti: Adele, all’epoca 21 anni, e la figlia Linda di 4, attendevano Vittorio nella loro casa di Casalgrande. Poi si seppe della bomba: “Questo è il mio bagaglio di tutti i giorni, il 2 agosto, è mio quotidiano e di mia figlia, pensi ad una persona che manca nella tua vita. Hanno rotto i tuoi progetti dei tuoi vent’anni, hanno fatto una violenza molto forte. Però questo è il mio bagaglio”.
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