BOLOGNA – “Avevo chiesto di partecipare in presenza all’udienza, perché devo rilasciare altre dichiarazioni spontanee, almeno una mezz’oretta”. Ha rischiato di saltare l’udienza sulla strage del 2 agosto 1980 a carico di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, dopo che l’ex Avanguardia Nazionale e i suoi difensori hanno insistito per la presenza dell’imputato in aula invece che in videocollegamento dal carcere di Spoleto. La Corte d’Assise d’Appello, presieduta dal giudice Alberto Pederiali, ha negato però l’istanza dopo aver letto una nota del Dap dove si dice che il trasferimento provvisorio di Bellini in un carcere più vicino, per permettergli di partecipare alle udienze, non è possibile perché l’unico istituto penitenziario della regione adatto dal punto di vista dei presidi sanitari a causa delle condizioni di salute dell’imputato è quello di Bologna, che però non è idoneo per motivi di sicurezza. Sia la Procura generale che le parti civili avevano espresso parere contrario. L’udienza è poi proseguita con il conferimento dell’incarico al perito Giampiero Benedetti per la trascrizione di tre intercettazioni ambientali di Bellini, tra cui quella del 26 giugno 2023 nella quale Bellini, riferendosi all’ex moglie Maurizia Bonini, dice “d’accordo per 40 anni poi adesso non mi copre più, perché io non la copro più”. La perizia dovrà essere depositata entro l’11 marzo e se ne discuterà all’udienza del 13 marzo.
Strage Bologna, Bellini chiede rinvio udienza: la Corte dice no
21 febbraio 2024
L’imputato, in video, annuncia nuove dichiarazioni spontanee. La perizia dovrà essere depositata entro l’11 marzo e se ne discuterà all’udienza del 13 marzo
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