REGGIO EMILIA – Paolo Bellini, killer reggiano di 71 anni ristretto nel carcere cagliaritano di Uta, è in queste ore al centro di due notizie non indifferenti. La prima riguarda la fissazione per il prossimo 30 giugno dell’udienza in Cassazione sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Nei due gradi di giudizio Bellini è stato condannato all’ergastolo, in quanto ritenuto uno dei partecipanti alla devastante azione terroristica considerata dai giudici di matrice nera, con il compito specifico di aver portato l’esplosivo che causò quella carneficina. Lui da sempre si proclama innocente e tramite gli avvocati difensori Antonio Capitella e Manfredo Fiormoniti ha depositato un ricorso di circa duecento pagine alla Suprema Corte. Fra due mesi e mezzo verrà presa a Roma, quindi, questa delicata decisione, su cui ora si colloca un secondo fatto rilevante, cioè l’archiviazione del procedimento sempre a carico di Bellini e concernente la campagna stragista realizzatasi dal maggio e sino all’autunno 1993, con la punta sanguinaria della strage di via dei Georgofili a Firenze.
Archiviazione richiesta dalla Dda di Firenze ed accolta dal gip Antonio Pezzuti che nel decreto rimarca di aver avallato la richiesta dell’Antimafia dopo aver preso atto “dell’assoluta mancanza di riscontri circa i legami tra Bellini e la destra eversiva”. Una motivazione che sorprende, visto che lo stesso Bellini in più interrogatori ha spiegato di aver fatto parte del gruppo neofascista di Avanguardia nazionale, negando però di aver avuto un ruolo attivo nelle stragi.
Motivi d’archiviazione che stupiscono Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione che rappresenta i parenti delle vittime della strage di Bologna. E’ più che altro preoccupato Bolognesi con all’orizzonte il terzo grado di giudizio: “Non è escluso che questo sia l’inizio di una via d’uscita – rimarca – e forse quel giudice non ha letto assolutamente le carte processuali di Bologna”, dice sempre Bolognesi facendo riferimento alle due sentenze di condanna all’ergastolo di Bellini indicato come killer a pagamento con legami con l’estrema destra. L’archiviazione fiorentina non riguarda la strage di Capaci su cui da tempo si concentrano i magistrati di Caltanissetta che hanno iscritto Bellini nel registro degli indagati.
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