BOLOGNA – Questa mattina a Bologna si è svolta la cerimonia di commemorazione del 40° anniversario della strage della stazione del 2 agosto 1980. 85 le vittime, tra cui due reggiani e 200 i feriti. Anche le autorità reggiane hanno partecipato. E’ stata una celebrazione diversa, viste la necessità di rispettare le norme anti covid. Ma è stato un anniversario speciale anche perché mai come ora si è vicini alla verità.
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Il fischio del treno ha risuonato puntuale, alle 10.25, quarant’anni dopo. Anche nell’anno della pandemia Bologna ha ricordato gli 85 morti e i 200 feriti del più grave atto stragista della storia italiana. La mattina del 2 agosto 1980, quando la bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe, in stazione c’erano anche Vittorio Vaccaro, operaio ceramista di 24 anni, insieme alla madre, Eleonora Geraci di 46 anni: erano arrivati in auto da Casalgrande e attendevano una familiare in arrivo dalla Sicilia. Non si è svolto il tradizionale corteo, gli interventi in in piazza Maggiore in collegamento video con la stazione, intitolata alle vittime. La strada verso la verità ha portato alla condanna degli esecutori materiali, appartenenti agli ambienti di estrema destra, ed è stata segnata da continui depistaggi.
Dalle autorità un appello alla trasparenza: “E’ tempo di aprire i fascicoli, Bologna è diventato storia e la storia si scrive con la verità”, ha detto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Ma mai come ora si è vicini alla verità. E’ stato anche grazie alla determinazione dei familiari delle vittime e al lavoro dei loro consulenti sulle copie digitalizzate della documentazione processuale che la procura di Bologna in autunno arriverà al processo sui mandanti. ‘Si apre uno scenario – dicono i familiari – che porterà alla riscrittura della storia del nostro paese: “I risultati della maxi indagine sui mandanti confermano che quel vile attentato fu organizzato e finanziato dai vertici della loggia massonica P2, eseguito dai fascisti, protetti da uomini della P2 infuiltrati nei servizi segreti, sono passati 40 anni e finalmente le speranze di arrivare ad una verità cominciano a realizzarsi”, ha sottolineato Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione Vittime della strage.










