di Alessandro Prandi
BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) – Sonya, Marcel, Alice, Lazzaro, Tadeustz, Erno. Sei storie di uomini e donne più o meno noti. Sei storie di lotta e di coraggio contro il male imperante e dilagante della seconda guerra mondiale. Sei storie di chi ha combattuto l’orrore della Shoah, trovandosi in un istante catapultato dalla vita quotidiana alla reiezione totale da parte del mondo, nell’indifferenza generale. Ebrei che, per la sola “colpa” di essere nati (per citare Liliana Segre), sono stati esclusi da tutto, ma hanno saputo ribellarsi al male attraverso l’impegno quotidiano ed, in alcuni casi, il dono della propria vita per salvare gli altri e che hanno fatto ogni giorni “la propria parte” per opporsi, con una resilienza straordinaria, al male assoluto, non piegando la testa al dolore ed alla sofferenza, ma trovando vita e forza per aiutare gli altri anche all’interno di contesti dove l’esistenza è divenuta, in quegli anni, quasi insostenibile.
Ognuna di queste storie dimostra come ciascuno possa fare la propria parte per migliorare e salvare il mondo, attraverso la resistenza attiva, l’aiuto ai più piccoli, o anche semplicemente attraverso la pazienza e la sopportazione ed il successivo insegnamento alle generazioni future affinché l’odio, l’indifferenza e l’orrore non siano dimenticati e non si ripetano.
E’ questo il filo conduttore dello spettacolo “Ogni giorno la mia parte – storie di coraggio e di shoah”, portato in scena sabato 28 Gennaio dalla Compagnia “del Limone”, in un Teatro Gonzaga “Ilva Ligabue” in Bagnolo per l’occasione colmo di spettatori di tutte le età; una platea composta da adolescenti, attenti a cogliere ogni aspetto di eventi lontani ma che non vogliono dimenticare e che non devono cadere nell’oblio, sino ad adulti che hanno vissuto la guerra in prima persona oppure attraverso i nitidi racconti dei propri genitori.
Uno spettacolo emozionante, commovente – scritto e diretto sapientemente da Gianluca Paoli (sindaco di Bagnolo, ndr), per l’occasione anche sul palco anche quale interprete di una delle storie in scena – che si sviluppa per oltre un’ora e che ha coinvolto i presenti sia emotivamente che umanamente per la semplicità, la trasparenza e la linearità della narrazione. Una scenografia semplice ma preziosamente arricchita da immagini ed esposizioni che rendono ancor più forte il contenuto dello spettacolo.
Al termine, a testimonianza della forza e dell’intensità della rappresentazione, il pubblico si è trattenuto in sala anche solo per salutare e ringraziare la Compagnia (composta, oltre al già citato Paoli, anche da Annalisa Bonaccini, Francesco Camposano, Tommaso Gallingani, Alessio Mainini ed Elena Montorsi, rigorosamente in ordine alfabetico) per il pathos ed il coinvolgimento emotivo trasmesso attraverso una recitazione semplice ma estremamente forte ed efficace.
Dopo “Ultimo domicilio conosciuto – tre storie d’inciampo”, fortissimo e bellissimo spettacolo in scena nel gennaio 2019, un altro evento teatrale importante a Bagnolo, patrocinato dall’Unione Terra di Mezzo e dall’Amministrazione comunale di Bagnolo in Piano, dove la Cultura non sta certo al suo posto e dove la voglia e la forza dell’arte e del Teatro riescono a rompere gli schemi dell’ordinarietà e della quotidianità.