REGGIO EMILIA – Il 31 dicembre 1920 squadracce fasciste provenienti dal Modenese attaccarono il Veglione di Capodanno organizzato dai socialisti a Correggio uccidendo Agostino Zaccarelli e Mario Gasparini. La Marcia su Roma era ancora lontana e proprio alle amministrative del 1920 i socialisti nella nostra provincia avevano conquistato la guida di 38 comuni su 45. Ma nei mesi successivi le violenze fasciste si moltiplicano: omicidi, incendi delle sedi sindacali, assalti alle cooperative. La violenza sistematica diventa strumento di lotta politica e il modello politico-sociale costruito dai socialisti non regge. “In soli 4 mesi, nell’aprile 1921, il Comune di Reggio venne preso dai fascisti. Il progetto riformista iniziato nel 1899 crolla in quattro mesi”, sottolinea lo storico Massimo Storchi nel suo intervento a Decoder.
Seguono ulteriori violenze, a cui collaborano anche gli organi dello Stato e le forze dell’ordine. Quando i fascisti assaltano la cooperativa di Sant’Ilario, i Carabinieri intervengono e arrestano i socialisti che dall’interno tentano di difendersi. E quando il 28 ottobre 1922 le camice nere marciano su Roma, la gran parte dei Comuni reggiani sono già stati commissariati da tempo dalla Prefettura. Il primo sindaco fascista di Reggio fu Pietro Petrazzani. I reggiani che parteciparono alla Marcia su Roma e che nel decennale furono decorati dal Partito Nazionale Fascista furono 342. La metà di loro aveva poco più di 20 anni. Chi erano?
“Sono quei ragazzi che non hanno potuto combattere la guerra contro il nemico esterno e trovano finalmente la possibilità di combattere il nemico interno”, risponde Storchi.
Non saranno gli squadristi, però, i protagonisti della Reggio fascista. Il Ventennio sarà dominato dalle figure di Ottavio Corgini, agrario di Fabbrico, sottosegretario nel primo governo Mussolini, poi entrato in dissenso con il regime, di Giovanni Fabbrici, novellarese, avvocato, a lungo presidente della Cassa di Risparmio, e del suo rivale Mario Muzzarini, appartenente a una famiglia di proprietari terrieri di San Polo.
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