REGGIO EMILIA – Al momento in provincia di Reggio sono circa 800 i cantieri aperti e che rischiano di essere bloccati con tutto quello che ne consegue. Questo non cancella i bonus nell’edilizia ma non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione. Il 110 che interessa ristrutturazioni ed efficienza energetica, partito nel 2020 per rilanciare il settore più volte rivisto dal punto di vista delle normativa, aveva fatto impennare negli ultimi mesi gli interventi, con cantieri che proliferavano in condomini e abitazioni private.
Ci si attende adesso una forte crisi di liquidità, con un impatto grave sull’occupazione e soprattutto un clima di incertezza su tutti gli interventi nonostante la scadenza sia stata fissata al 31 dicembre. Estrema preoccupazione da parte di Cassa Edile, l’Ente bilaterale che associa nella nostra provincia, caso unico in Italia, anche Ance, sezione edile di Confindustria. “Riguarda tutte le imprese della filiera – sottolinea Fabrizio Ferrarini, responsabile dell’Area Economica di Cna Reggio Emilia, presidente della Cassa Edile – E’ in momenti come questi che è fondamentale la valorizzazione dell’opera di tutte le parti attive nella nostra provincia. Occorre capire la riduzione dei volumi di affari e dell’occupazione, con ipotesi del 30-40%. E capire cosa succede ai cantieri aperti con scadenze e bonus differenti”.
Il governo dal canto suo parla di una decisione necessaria dopo le frodi registrate intorno al superbonus pari a 6 miliardi di euro, una spesa prevista di 72 miliardi diventati poi 110 e con l’80% dei crediti incagliato nelle banche.
Reggio Emilia edilizia cantiere superbonus Cassa Edile cessione del creditoBonus e Superbonus: il Governo blocca la cessione dei crediti. VIDEO










