REGGIO EMILIA – L’azione di contrasto al rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia provinciale fa, se possibile, un ulteriore salto di qualità. La Prefettura di Reggio ha emesso un’interdittiva antimafia a carico di Salerno Building, una delle più importanti società di costruzioni del nostro territorio. L’azienda ha sede in via Plauto, a Pieve Modolena, nei pressi della via Emilia. Le quote sono interamente intestate a Michele Salerno, 52 anni, amministratore unico della società. Del gruppo fanno parte diverse aziende, la più nota delle quali è Azzurra Costruzioni, guidata da Salvatore Salerno, 56 anni, fratello di Michele.
Cresciuta costruendo villette e abitazioni indipendenti, nel tempo Salerno Building si è specializzata nell’acquisto e sviluppo di aree, sia per la residenza che per il commercio. Negli ultimi anni è stata una delle società più attive nel settore delle costruzioni nel comune capoluogo e in alcuni centri della provincia. Attualmente è impegnata in numerosi cantieri a Baragalla, Buco del Signore, Pieve Modolena, Canali e San Bartolomeo.
Negli stessi giorni il Prefetto Maria Rita Cocciufa ha firmato anche un’interdittiva nei confronti di un altro soggetto di rilievo del settore, la Caccia Residenze sas di Emilio Caccia, 80 anni, imprenditore edile originario di Cutro. Va ricordato che il protocollo antimafia firmato dagli enti locali reggiani estende i divieti propri delle interdittive anche all’edilizia privata. Le imprese destinatarie di interdittiva, dunque, non possono chiedere ai Comuni il rilascio dei permessi di costruire. Anche sui cantieri già avviati pende una spada di Damocle: quelli nei quali i lavori non sono ancora arrivati al 50% rischiano la chiusura.
E’ necessario sottolineare che l’interdittiva della Prefettura non equivale a un’etichetta di mafiosità appiccicata a un’azienda o ai suoi soci, ma è un atto amministrativo che evidenzia il rischio che l’impresa sia esposta a condizionamento mafioso. Contro le interdittive, proposte dal Gruppo Interforze e firmate dal Prefetto, è possibile ricorrere prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Delle 109 interdittive antimafia emesse l’anno scorso in Emilia-Romagna, 81 portano la firma del prefetto di Reggio Maria Rita Cocciufa.
Aggiornamento lunedì 9 giugno 2025
Michele Salerno tiene a precisare quanto segue:
“Con riferimento al servizio televisivo che è stato trasmesso dalla Vostra rete domenica 8 giugno, relativamente alla Salerno Building S.r.l., Società della quale sono socio unico, desidero precisare quanto segue. In primo luogo, voglio rassicurare i clienti e i fornitori che la Società procede regolarmente nella propria attività. Nessun cantiere è a rischio e tutti i lavori in corso, non essendovi condizioni ostative, saranno regolarmente portati a termine.
Per quanto concerne invece i profili giudiziari, la Società, che si è già attivata per porre in essere le misure organizzative volte ad applicare le migliori prassi di settore, ha già dato mandato ai propri legali affinché agiscano in ogni sede per dimostrare che la Salerno Building non è mai stata e non è in alcun modo esposta a possibili infiltrazioni.
Sono quindi fiducioso che questa spiacevole vicenda si possa risolvere rapidamente e con esito positivo”.
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