REGGIO EMILIA – Tiziana Olivieri, da tutti conosciuta come Titti, era una giovane mamma di un bimbo di un anno, uccisa dal suo compagno, Ivan Forte, nel 2012 a Fontana di Rubiera. L’uomo dopo averla strangolata diede fuoco all’appartamento nel tentativo, subito smascherato, di simulare una disgrazia. La comunità rubierese ha dedicato a Tiziana una panchina rossa nel centro del paese, per testimoniare l’impegno contro la violenza sulle donne. “Un simbolo per ricordare una mamma che è stata uccisa purtroppo qui a Rubiera, per non dimenticare un fatto così brutto e grave, essere tutti uniti nel combattere comunque la violenza”, dice il sindaco Emanuele Cavallaro.
Ivan Forte è stato processato e condannato nei tre gradi di giudizio a 20 anni di carcere, avendo potuto usufruire di uno sconto di pena grazie al rito abbreviato. I partecipanti all’inaugurazione della panchina rossa si sono prima ritrovati nel cortile della biblioteca comunale di Rubiera. Erano presenti anche la madre di Tiziana, Rosella Carlini, e il nipotino, che oggi ha dieci anni e ha saputo dai famigliari quel che è successo alla sua mamma.
“Sono sempre tragedie che sul piano personale si scontano con dolori immensi – sottolinea Silvia Iotti, presidente dell’associazione Nondasola – E purtroppo però sono solamente l’apice di un iceberg che ancora non riusciamo a vedere per intero e che senza arrivare fortunatamente a esiti così estremi riguarda la vita di tantissime donne”.
Gian Piero Del Monte
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