REGGIO EMILIA – Il comitato di viale IV Novembre plaude all’arrivo della cosiddetta zona rossa nell’area della stazione ferroviaria storica. Abbiamo intervistato uno dei suoi componenti, un docente universitario, rinetrato in città dopo aver vissuto quasi 10 anni in Canada.
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“Siamo contenti della zona rossa in stazione e speriamo che si possano ottenere risultati visto che la situazione qui è gravissima”, dice Andrea Paolella. Il comitato di viale IV Novembre aveva invocato l’istituzione di una “zona rossa” in stazione subito dopo la direttiva varata dal Ministero dell’Interno, lo scorso dicembre. A breve potrebbe diventare realtà a anche a Reggio, come anticipato nei giorni scorsi dal sindaco Massari.
Si tratta sostanzialmente di un’area con misure di sicurezza rafforzate, in cui è possibile vietare lo stazionamento e disporre l’allontanamento dei soggetti già segnalati all’autorità giudiziaria: “Un anno fa ci siamo sentiti quasi presi in giro perché sembrava che i nostri allarmi non fossero tenuti in considerazione, adesso ci ha sorpreso che il sindaco Massari sia andato da Piantedosi per chiedere la zona rossa e confidiamo che siano investite risorse” dice ancora l’esponente del Comitato.
Nelle ultime settimane, dopo un periodo di relativa calma, si è registrata una escalation di violenza intorno a Piazzale Marconi con accoltellamenti e risse: “In realtà quello che finisce sugli organi di informazione é un 10% di quello che accade, qui ci sono risse continue”.
Andrea Paolella, docente di Chimica a Unimore, abita a due passi dalla stazione storica: è tornato a Reggio con la propria famiglia per scelta dopo avere vissuto per quasi 10 anni in Canada: “Ho anche un passaporto canadese, non si sa mai che qui la situazione peggiori ancora” dice ridendo.
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