REGGIO EMILIA – Oggi circa sei viaggiatori su dieci sono sono “reggioemiliesi”, aggettivo coniato dall’archistar Santiago Calatrava in occasione dell’inaugurazione di una delle sue prime opere nell’area nord.
Avvenne l’8 giugno del 2013 il battesimo della Mediopadana, utilizzata oggi da gente che per oltre il 40% arriva da fuori provincia (il 18 giunge da Modena, il 12 da Parma e il 5 da Mantova e Cremona).
Si spiega con questi numeri l’obiettivo di migliorare l’accessibilità dell’infrastruttura potenziando i collegamenti sull’intero bacino mediopadano. Al contempo, sul piano locale, è invece allo studio una nuova linea di minibus, con andata e ritorno dal centro di Reggio e dalla stazione storica.
Un incremento di servizi di cui si parlerà nel convegno intitolate “Idee in movimento”, in programma martedì 14 novembre alle 18.30 nella Sala Verdi del teatro Ariosto.
Dieci anni fa, quando entrò in esercizio, dopo un investimento di 79 milioni di euro, alla stazione reggiana dell’alta velocità fermavano 8 coppie di treni al giorno, gli utenti erano poche centinaia e i posti auto a servizio dell’infrastruttura solo 400. Gli anni intercorsi hanno restituito una storia di grande successo. Oggi si contano fino a 90 treni al giorno e 1,7 milioni di passeggeri all’anno, con un incremento del 34% rispetto al 2022.
Negli ultimi cinque anni il Comune di Reggio Emilia, Rfi, il ministero dei Trasporti e i privati hanno investito, in favore dello scalo ferroviario, oltre 27 milioni di euro. Un investimento che ha consentito di portare la dotazione di parcheggi alla sua configurazione definitiva di 2.400 posti auto e che permetterà di riqualificare gli ambienti presenti nel sotto-viadotto in modo da ospitarvi nuovi servizi per i passeggeri e per il territorio. L’importo comprende poi la realizzazione della hall di ingresso sul lato est, con scale mobili e ascensori, la cui inaugurazione è prevista all’inizio del 2024.
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