REGGIO EMILIA – Una nuova lite avvenuta nottetempo tra tre persone in piazzale Marconi, davanti all’ingresso della stazione storica, ha riacceso i riflettori sul tema del degrado di questa zona, le cui fragilità sono da tempo nel mirino di prefettura, questura e amministrazione comunale.
Abbiamo chiesto a una giovane residente, Alessia Davoli, che fa parte del comitato del quartiere, come è cambiata la situazione, se è cambiata, dopo l’arrivo dei militari avvenuto lo scorso aprile. “Stiamo parlando di una situazione in cui, prima del loro arrivo, avevamo a che fare con accoltellamenti mortali. La presenza dell’esercito ha permesso una maggiore sicurezza. Certo, la situazione è ancora grave e anche solo venendo a piedi qui ora ho assistito a scene di degrado, ma va detto che la loro presenza ha apportato miglioramenti”.
L’ideale, secondo Alessia, sarebbe avere un presidio fisso che si aggiungesse a quello mobile che è attivo dalle 14 alle 2 del mattino. “Se riuscissimo ad avere questi due presidi, magari H24, allora sono certa che la situazione sarebbe di molto migliore”.
Se da un lato, come ha ricordato la stessa Alessia, anche uscire di casa per fare una commissione è diventato difficile, dall’altro chi è nato e cresciuto in questo quartiere non ha la minima intenzione di gettare la spugna. “Io sono nata qui e, come me, tanta altra gente. Perché dovrei pensare di andarmene e piegarmi al degrado? Non è giusto: così come noi cittadini onesti facciamo di tutto per migliorare la società nella quale viviamo, è giusto che comunità, amministrazione e istituzioni si prendano cura di noi”.
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