Una stanza tutta per te: nelle caserme uno spazio protetto per le vittime di violenza

REGGIO EMILIA – “Una stanza tutta per te”: è uno spazio dedicato protetto in cui saranno accolte donne che vogliano denunciare violenze subite. Domani ne saranno inaugurati due: uno nella caserma dei carabinieri di Corso Cairoli in città e un altro nella caserma dei carabinieri di Guastalla.

***

Uno spazio apposito gestito dall’Arma per ricevere le donne e i minori che abbiano subito violenza e per le audizioni protette, con personale formato e preparato. Altrove sono state ribattezzate “Stanze rosa”, per sottolinearne anche la delicatezza. A Reggio, nella caserma di via Cairoli e a Guastalla in quella di via Allende, si chiameranno “Una stanza tutta per te”.
Un ambiente il più possibile incoraggiante e protetto che aiuti la donna a un approccio meno traumatico con gli operatori delle forze dell’ordine, nel momento in cui si rivolge loro per denunciare atti persecutori, maltrattamenti, stalking e ogni altro atto violento.
Il progetto nasce in collaborazione con Soroptimist, organizzazione internazionale senza fine di lucro che ha come obiettivo l’avanzamento della condizione femminile, la promozione dei diritti umani, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo e la pace. Soroptimist si è impegnato a sostenere gli oneri finanziari per la progettazione e la fornitura degli arredi.

Un tema quanto mai attuale quello della violenza sulle donne. Le statistiche lo evidenziano chiaramente: i lockdown e le restrizioni anti covid sono coincisi con l’aumento dei maltrattamenti tra le mura domestiche. Negli ultimi tempi le cronache locale hanno riferito di numerosi provvedimenti a carico di marito o compagni violenti. Qualche settimana fa, ad esempio, a Cadelbosco Sopra, un uomo di 42 anni era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia: anni di minacce e percosse nei confronti della moglie 40enne. Violenze messe in atto anche davanti ai figli minori della coppia. Espressioni del tipo: “Ti brucio con l’acido, faccio esplodere la casa”. Un incubo fatto anche di pedinamenti e agguati in pubblico.

Leggi e guarda anche

Donne vittima di violenza: nelle caserme dei carabinieri spazi accoglienti e dedicati