GUASTALLA (Reggio Emilia) – Il taglio di introiti è stato dell’80% ed è pesato sulle casse dell’azienda multiservizi Sabar, partecipata dagli otto comuni della Bassa. Su 846mila euro di energia prodotta ne sono stati restituiti 671mila. Così il calcolo della tassa sugli extraprofitti pagata dall’azienda per il periodo riferito al 2022. “Non finisce qui, il governo ha prorogato di altri sei mesi – spiega il direttore di Sabar Marco Boselli – Fino al 30 giugno 2023, tutto ciò che viene venduto a un prezzo superiore ai 58 euro al megawattora dovrà essere restituito, tendenzialmente nel primo semestre del 2023 dovremo restituire altri 130mila euro”.
Soldi che avrebbero fatto comodo per controbattere i maggiori costi sostenuti ad esempio per l’illuminazione urbana, o per il riscaldamento di spazi pubblici. Il direttore di Sabar Boselli sottolinea anche l’attuale tendenza di reinvestire ogni introito verso le comunità energetiche.
Il salasso avrà conseguenze sui dividendi che Sabar elargirà ai Comuni soci. I quali sono stati tassati anche per quanto riguarda i parchi fotovoltaici di proprietà: “Se andiamo a sommare tutto, la Bassa è andata a restituire più di un milione di euro nel 2022”.
130mila euro li ha dovuti rendere Novellara per i suoi impianti, altri 120mila Boretto. Ci sono poi i 200mila restituiti da Guastalla per i pannelli situati nella frazione di San Giacomo. Il sindaco Camilla Verona parla anche nelle vesti di presidente dell’Unione Bassa Reggiana: “E’ veramente una cosa ingiusta, perché in questi giorni si legge molto degli utili che hanno fatto le banche, cui non è stato chiesto di restituire nemmeno mezzo centesimo”.
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