CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Agli assistenti sociali farei come Hitler con gli ebrei”. Questo uno dei tanti commenti che ha pubblicato sui social, in questo caso accostato a una foto con della legna da ardere. Frasi già choccanti di per sé e per tanti versi.
Quest’uomo ora, per disposizione del gip, deve rispettare il divieto di avvicinamento alle assistenti sociali di Castelnovo Monti e ai loro uffici. Per ben tre anni ha molestato in molti modi cinque professioniste, quattro operatrici e la responsabile, generando in loro, com’è facile immaginare, uno stato di ansia costante e costringendole a cambiare abitudini e modalità lavorative.
Ad esempio, le assistenti sociali non stavano più da sole in ufficio per paura che il 51enne, denunciato dai carabinieri per atti persecutori continuati, resistenza a pubblico ufficiale e diffamazione, arrivasse; chiudevano a chiave la porta, avevano installato un video citofono esterno. “Chi di spada ferisce di inceneritore perisce”, un’altra delle frasi minacciose; e ancora: “Mi chiamo Attila e mi nutro solamente di assistenti sociali, aiutatemi”.
Secondo le indagini dei carabinieri l’uomo, che negli ultimi giorni è salito alla ribalta della cronaca nazionale anche per un’altra vicenda che lo vede coinvolto come presunta vittima di usura, non era d’accordo con la decisione, datata 2017, che i tre figli, tutt’ora minorenni, venissero affidati all’ex moglie. Da lì sarebbero iniziate le molestie: si presentava ai servizi a ogni ora, chiedeva di parlare con le operatrici e registrava gli incontri protetti con le stesse assistenti sociali, inoltre pretendeva che a quegli incontri fossero presenti i carabinieri e che le operatrici svolgessero indagini sul conto della ex moglie. Non venendo accontentato, vessava e minacciava.
“Ho sempre confidato nella giustizia, per cui c’è soddisfazione ma c’è anche tanta tristezza – commenta Enrico Bini, sindaco di Castelnovo Monti – Tristezza per i tre anni molto pesanti che hanno passato le operatrici e anche noi, tristezza per i minori coinvolti e perché cose del genere non dovrebbero mai accadere”.
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