REGGIO EMILIA – Questa settimana è scattato il via libera, a partire dal 3 giugno, agli spostamenti da regione a regione. Siamo andati alla stazione Mediopadana per intercettare lo stato d’animo di alcuni viaggiatori.
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“Per me adesso il limite che non c’è più significa la possibilità di ricominciare, ancora una volta, in maniera diversa però, tenendo in considerazione tutto quello che è stato”.
Sguardo avanti, per un nuovo inizio. Segna un ulteriore passo verso la normalità il via libera agli spostamenti tra le regioni. L’Italia è tornata unita dopo il picco della pandemia da covid19. La gioia di chi, dopo tre mesi, ha potuto percorrere centinaia di chilometri per raggiungere i propri cari si legge negli occhi di una coppia di nonni appena scesi dal treno ad alta velocità.
“Da dove arrivate?”. “Da Salerno, finalmente! Sono venuta ad abbracciare i miei nipotini. Adesso andiamo a casa, ci sanifichiamo, e ce li godiamo”. Al nonno chiediamo che effetto fa potere nuovamente muoversi liberamente. “E’ stata una tragedia in questo periodo. Ci si vedeva solamente con videochiamate”. “Quante volte eravate soliti venire a Reggio?”. “Ogni mese, mese e mezzo venivamo a trovare il figlio coi nipotini. Veniamo spesso, anche perché sono ex ferroviere”.
C’è anche chi si è messo in viaggio per amore partendo subito dopo il via libera. E una volta a destinazione ha pensato di cambiare il biglietto di ritorno per prolungare il proprio soggiorno. “Qual è l’emozione che c’è stata nel poter finalmente da Bari tornare a Reggio Emilia?”. “Non vedevo l’ora guarda, aspettavo da tanto. Volevo venire qua a trovare lui. Aspettavo con ansia”.
Per Anna, che arriva da Parma, è stato letteralmente commovente poter accompagnare il proprio ragazzo diretto a Zurigo, al Politecnico, dove riprenderà gli studi. “Siamo tutti un po’ emozionati. Sia io che ho visto il treno partire per la prima volta dopo tanto tempo e lui perché finalmente riesce a tornare a una vita che aveva lasciato un po’ in sospeso”.
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