REGGIO EMILIA – Un dialogo sul tema del razzismo e uno sguardo all’attualità. Tanta gente ha assistito all’incontro nella sala degli specchi del teatro Valli, che ha ospitato il confronto tra l’assessora all’Intercultura, Marwa Mahmoud, e la scrittrice Anna Curcio, che ha presentato il suo nuovo libro dal titolo “L’Italia è un paese razzista”.
Proprio in questi giorni il Comune di Reggio ha presentato lo “sportello antirazzista”, iniziativa criticata da Fratelli d’Italia e dalla lista civica di Giovanni Tarquini. Ma di che cosa si tratta? “Lo Sportello antirazzista, così come l’osservatorio, nascono in seno a un progetto europeo, Cities, che vede il Comune di Reggio capofila – ha detto Mahmoud – Noi lo stiamo facendo per dare una risposta alla commissione europea, che ha sollecitato i Paesi membri ad avere una strategia locale di prevenzione alle forme di discriminazione e razzismo”.
Come funzionerà il nuovo sportello antirazzista? “Si può segnalare una discriminazione che si è subita o della quale si è stati testimoni. Poi ci sarà un supporto psicologico e una consulenza amministrativo-giuridica, che valuta se sia il caso di porre l’attenzione alle forze dell’ordine e indirizzare nel caso di una denuncia”.
Chiediamo all’assessora se l’apertura di questo sportello significa che la nostra città è razzista: “Credo che sia profondamente antifascista e antirazzista. Il problema sono alcuni razzisti, noi abbiamo la necessità di stigmatizzare le persone che si comportano in maniera razzista nei confronti di alcune persone vulnerabili della nostra città. Dobbiamo agire per prevenire e, laddove ci siano degli episodi, accompagnare o assistere le vittime”.
Ha fatto discutere anche il titolo del libro di Anna Curcio: “E’ volutamente provocatorio – ha detto la scrittrice – Questo è un libro che vuole aprire un dibattito che intende spostare l’attenzione e la riflessione sul razzismo da un’idea di razzismo come questione che attiene ai soggetti o un vizio ideologico, a un’idea del razzismo come dimensione strutturale della dimensione delle nostre società”.
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