REGGIO EMILIA – Segnali positivi dalla Spagna sul fatto che Nomanhulaq Nomanhulaq, il cugino di Saman Abbas rimasto latitante da inizio maggio 2021 fino al 14 febbraio scorso, possa essere consegnato presto all’Italia.
Una risoluzione del tribunale dell’Audiencia Nacional ha deciso per un preliminare sì all’estradizione dell’uomo, indagato per l’omicidio della 18enne assieme ad altri quattro parenti della ragazza: i genitori tutt’ora latitanti, lo zio e un altro cugino. Il sì è preliminare perché è possibile, per Nomanhulaq, ricorrere contro questa decisione, come spiega l’agenzia di stampa Ansa.
Il 35enne aveva già, durante la prima udienza di convalida, rifiutato l’estradizione immediata in via urgente, facendo così scattare l’iter ordinario che prevede la decisione della corte. Per ora Nomanhulaq rimane in carcere preventivo a Barcellona. Nel caso l’estradizione venga confermata l’uomo, si apprende, dovrà essere consegnato alle autorità italiane “il più presto possibile”.
Per Nomanhulaq le accuse sono omicidio, occultamento di cadavere, sequestro e lesioni in concorso: reati che potrebbero comportare una condanna all’ergastolo che in Spagna non è previsto; l’ok del giudice iberico all’estradizione potrebbe dipendere dal fatto che l’Italia, in caso di condanna, accetti di revisionare la pena o di applicare sconti.
Secondo le indagini dei carabinieri reggiani, Nomanhulaq si trovava a Barcellona già da fine maggio dopo aver lasciato l’Italia da Imperia ed essere passato per Parigi. Avrebbe partecipato all’eliminazione della cugina per punirla di aver denunciato pubblicamente che la famiglia voleva costringerla a un matrimonio combinato.
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