REGGIO EMILIA – “Questa cosa ha scioccato anche me che ormai sono lontano dalle gare da un bel po’ di tempo”. A parlare è Francesco Ferretti, in arte Ragastas, per anni il più grande rallista reggiano
“Una cosa simile – dice – penso sia attribuibile a una tragica fatalità, perché apparentemente, da quel poco che si sa, il pubblico era piazzato in un punto considerato pericoloso”.
In passato, come dimostrano le immagini del 1991 che vi proponiamo, il pubblico era ancora più numeroso sul tracciato. Da allora sono stati fatti diversi passi in avanti per garantire la sicurezza.
“A quei tempi il rally era ancora più seguito – sono le parole di Ferretti – indubbiamente c’era più gente rispetto ad oggi. C’è da dire che forse le prestazioni delle macchine non erano così esasperato come adesso. Anche se la vettura che ha causato questo incidente non era una delle più potenti. Forse non si può mettere in campo neanche questo ragionamento, considerare se la macchina era eccessivamente potente per la gara che stava facendo. Non è così. Se è vero che si deve parlare di fatalità, la fatalità arriva in un qualsiasi momento, come quando un aeroplano cade sul tetto di una casa. Dopo che si fa, si aboliscono tutti gli aerei?”.
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