Spettatori morti al Rally dell’Appennino reggiano: sono 9 gli indagati. VIDEO

REGGIO EMILIA – Organizzatori, direttore di gara e di corsa, apripista e commissari: 9 persone sono state iscritte nel registro degli indagati per l’incidente al Rally dell’Appennino del 28 agosto scorso, in cui hanno perso la vita il 21enne reggiano Davide Rabotti e il 35enne modenese Cristian Poggioli. L’accusa è di omicidio colposo plurimo a seguito di incidente mortale durante una competizione automobilistica.

I due giovani spettatori erano stati travolti, a Riverzana di Canossa, dalla Peugeot 208 di Claudio Gubertini e Alberto Ialungo, uscita di strada. I carabinieri di San Polo, dopo aver raccolto tutta la documentazione della gara, i filmati ripresi dalla telecamera di bordo e quelli amatoriali girati dagli spettatori, avevano denunciato nove persone, a vario titolo coinvolte nella gestione della corsa.

Il sostituto procuratore Claudio Santangelo ha emesso ora gli avvisi di garanzia. Tra gli indagati Alen Carbognani, della Grassano Rally Team, società organizzatrice della gara, e il direttore di gara Simone Bettati. Oltre a loro altre tre persone indagate sono residenti in provincia di Reggio Emilia, due a Sassuolo e Modena. Il pubblico ministero ha anche nominato un consulente tecnico, Silvano Simoncini, per accertare la dinamica dell’incidente.

L’esperto dovrà anche capire se sulla vettura, ora sotto sequestro, ci siano guasti meccanici che avrebbero potuto far perdere il controllo a  pilota, e se se l’area dove si trovavano i due spettatori sia da considerare pericolosa. Cinque degli indagati sono assistiti dall’avvocato milanese Marco Baroncini, che a suo volta ha nominato un perito di parte, l’ingegnere Stefano Fini, esperto nel settore. “Il pubblico ministero ha indagato queste nove persone e nominato un perito per dare a tutti la possibilità di difendersi – commenta Baroncini – E’ un atto di garanzia nel pieno rispetto del nostro codice”. Anche i famigliari delle due vittime hanno nominato i loro consulenti.

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