REGGIO EMILIA – Prescrizione in arrivo per Fabio Filippi coinvolto, lo ricorderete, dall’ipotesi di reato di peculato nel processo delle cosiddette “spese pazze”. Stiamo parlando della vicenda dei rimborsi spese che secondo l’accusa erano stati indebitamente percepiti dai consiglieri regionali tra il 2010 e il 2011. Un polverone che ne coinvolse molti, in modo trasversale ai partiti. Tra questi appunto Filippi, ex consigliere regionale di Forza Italia e poi del Pdl.
Addebiti, quelli nei suoi confronti, che si sono ridimensionati nel tempo. La cifra iniziale contestata era di 145mila euro. In piedi è rimasta una contestazione di circa 16mila euro, impugnata ieri dalla difesa in sede di Cassazione. Il ricorso, sollevato dall’avvocato Liborio Cataliotti, andrà a finire però in un nulla di fatto. L’udienza di ieri, infatti, terminata con la condanna annullata e col rinvio alla Corte d’Appello, era già in extremis: il reato di peculato si prescrive in dodici anni e mezzo e dai fatti ne sono passati appunto dodici. Il lasso di tempo rimanente sarà insufficiente per concludere l’iter giudiziario.
Aggiornamento 23 marzo