SAN POLO D’ENZA (Reggio Emilia) – In tre, nell’agosto del 2015, si erano presentati, in un comune del Piacentino, a casa di un 58enne – che aveva comprato sei forme di Parmigiano in una azienda agricola reggiana, pagandole con un assegno scoperto e per questo venendo denunciato per truffa – Fingendosi carabinieri, si erano fatti aprire la porta per poi colpirlo con un bastone e rapinarlo del telefono, del portafoglio e dell’auto.
Adesso, per quei fatti che arrecarono all’uomo una invalidità al 25%, un 50enne residente a San Polo e tra i componenti della spedizione punitiva è stato arrestato. I militari, indagando sul proprietario dell’azienda agricola truffata dal piacentino – un 48enne reggiano – erano risaliti a due uomini assoldati dall’agricoltore per punire l’acquirente delle forme valutate 6mila euro: si trattava di un 50enne e di un 59enne, entrambi reggiani. I tre erano stati denunciati per concorso in rapina aggravata e in tentata estorsione aggravata.
Nel 2017 il 50enne era stato riconosciuto colpevole dal Gup del tribunale di Piacenza e condannato alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 1.200 euro e l’interdizione dai pubblici
uffici per 5 anni. La sentenza, confermata nell’ottobre del 2020 dalla Corte d’Appello di Bologna, è divenuta esecutiva lo scorso ottobre: ieri l’esecuzione del provvedimento da parte dei carabinieri che lo hanno arrestato portato in carcere.












