REGGIO EMILIA – Il lavoro d’indagine in queste ore è meticoloso e incessante. Gli investigatori stanno incrociando una serie di elementi che potrebbero portare a ottenere presto, molto presto, risposte significative. Il dato certo, finora, è che i bossoli ritrovati sull’asfalto, tra il civico 1 e il civico 4, risultano di una pistola a salve di libera vendita. Lo hanno stabilito i primi accertamenti eseguiti dagli investigatori della Squadra Mobile a cui sono affidate le indagini.
Poi ci sono le testimonianze di chi abita in zona. Alcuni residenti riferiscono di aver notato, poco dopo gli spari, un’auto di colore scuro allontanarsi a velocità elevata verso la rotatoria che immette su via Gorizia: “Ho sentito gli spari, mi sono affacciato e ho visto quest’auto che girava a sinistra alla rotonda”, le parole di un signore che abita a pochi metri di distanza.
Vicino a dove sono stati rinvenuti i bossoli c’è un punto vendita di prodotti al cioccolato e nello stesso stabile la sede di una chiesa mormone. Dall’altra parte della strada, invece, c’è un fondo dove si riunisce per i propri riti la comunità evangelica nigeriana e sopra questo locale, una pizzeria. “Pensavamo fossero dei petardi”, raccontano il titolare e un dipendente.
Gli investigatori stanno anche esaminando le immagini delle due telecamere di videosorveglianza poste all’esterno di una vicina tabaccheria. L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di una bravata anche se non è esclusa, per il momento, la pista di un possibile atto intimidatorio. Eventualità, quest’ultima, che tuttavia provoca stupore in chi conosce bene la zona. Quanto accaduto ha generato apprensione in città, ma la soluzione del caso potrebbe arrivare in tempi rapidi.
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