REGGIO EMILIA – Il 20enne rimasto ferito in modo grave da Gaetano Lombardi, l’autore della sparatoria in piazza del Monte, è stato dimesso dall’ospedale e questa mattina era in procura. Ha assistito al conferimento d’incarico di una perizia tecnica chiesta dal Pm per fare ulteriore luce sulla dinamica di quella strage sfiorata.
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Salah Eddine Bensetira è stato dimesso dall’ospedale. La sua eredità, oltre che un polmone perforato da un proiettile, è quella di una storia che a raccontarla pare incredibile e che da una parte l’ha visto come vittima predestinata, dall’altra come miracolato. Salah, 20 anni compiuti lo scorso febbraio, era nel mirino di Gaetano Lombardi la sera del 17 ottobre 2020; per Reggio, la sera della sparatoria in piazza del Monte. C’era stato un diverbio, una lite, uno scambio di parole poco urbane, sostiene l’autore del folle gesto, che ha rivisto poco dopo Salah e ha fatto fuoco. Il 20enne è scampato a un dramma che per l’accusa ha un colpevole, il 43enne di Acerra in carcere da quella sera, che girava con in tasca una pistola carica. In mattinata il ragazzo era in procura, anche se la sua presenza non era richiesta. Ha assistito, assieme al suo avvocato Giacomo Fornaciari, al conferimento d’incarico, da parte del pm Laura Galli al medico legale Eva Fornaciari, della stesura di una perizia tecnica. Il tipo di arma utilizzata e la distanza da cui Lombardi ha sparato potevano causare la morte? Quale sarebbe stata la conseguenza senza l’intervento immediato di sanitari e polizia? Qual è il danno, in termini di invalidità, provocato nei ragazzi? Questi i quesiti e 90 giorni il tempo per rispondere.
Sei i giovani feriti da Lombardi, per fortuna tutti di striscio a parte Salah, ma otto in tutto le parti offese, visto che il 43enne quella sera sparò nel mucchio. Gli altri legali in campo al fianco delle famiglie sono Federico De Belvis e Luca Incerti. La dottoressa Montanari, per rispondere alle domande, visiterà i giovanissimi.
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