REGGIO EMILIA – Lo scorso 28 novembre un uomo di 29 anni, in pieno centro a Guastalla, tra le bancarelle del mercato ambulante estrae una pistola e esplode tre colpi in aria dopo avere gridato ‘andrà tutto bene’. Poi si allontana. L’arma si rivela una scacciacani. Il tipo viene individuato e denunciato. Residente nella Bassa, risulta incensurato.
Poco più di un mese prima, la sera di sabato 17 ottobre, l’episodio degli spari di piazza del Monte, in pieno centro a Reggio: il 43enne Gaetano Lombardi colpisce alcuni giovani con cui aveva litigato poco prima in piazza della Vittoria. La pistola in questo caso è vera e provoca cinque feriti. L’uomo viene arrestato qualche ora più tardi: dichiara di avere agito perché quei ragazzi lo hanno disturbato ed sono stati maleducati con lui. Si trova in carcere con l’accusa di tentato omicidio oltre che di lesioni.
Ora il caso del 21enne incensurato che spara colpi a salve e crea il panico.
Forme di disagio psicologico latente che improvvisamente esplodono: il filo conduttore di questi fatti pare essere proprio questo. Forse una conseguenza di lockdown e restrizioni. Senza contare, però, che sembra esserci, soprattutto tra i giovani, una confidenza sempre più diffusa con le armi, sia pure a salve, come dimostra anche il video del trapper Ghani girato al Villaggio Stranieri e che tante polemiche aveva suscitato nei giorni scorsi.
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