REGGIO EMILIA – Non accade spesso che sia l’avvocato delle parti civili sia quello dell’imputato commentino allo stesso modo: “Una sentenza giusta”. Così dicono i legali Giacomo Fornaciari e Liborio Cataliotti, su fronti opposti nella vicenda della sparatoria in piazza Del Monte arrivata alla conclusione del secondo grado di giudizio: Gaetano Lombardi, che la sera del 17 ottobre 2020 seminò il panico facendo fuoco, esplodendo 9 colpi di pistola all’indirizzo di un gruppo di ragazzi e ferendone sette, si è visto aggravare la condanna. Dai 6 anni e 6 mesi del primo grado agli 8 anni decisi a Bologna dalla Corte d’Appello. Il pronunciamento di primo grado, poco meno di un anno fa, aveva fatto discutere: il giudice aveva ritenuto che in Lombardi quella sera mancasse “l’intenzione di uccidere”, e l’ipotesi di reato da tentato omicidio era passata a lesioni gravi; l’Appello ha stabilito che invece l’intento di uccidere ci fosse, accogliendo il ricorso della procura, che aveva chiesto per Lombardi 14 anni, ma anche le istanze della difesa: sono state riconosciute le attenuanti generiche, date dall’elemento della provocazione, visto che poco prima tra Lombardi e i ragazzi c’era stato un diverbio, inoltre sono state ritenute valide anche le valutazioni dell’Ausl di Napoli portate dalla difesa.
Lombardi è stato definito profondamente pentito e anche affetto da un disturbo della personalità per il quale è in cura. L’uomo è ai domiciliari ad Acerra, suo paese d’origine. Facendo un conto spannometrico, non andrà mai più in carcere: quando la Cassazione metterà la parola ‘fine’ alla vicenda mancheranno meno di 4 anni al termine della pena, il confine temporale previsto dalla legge.
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