REGGIO EMILIA – Reggio al centro del traffico di stupefacenti internazionale. E’ quanto è emerso dalle indagini, iniziate nell’agosto 2021, della squadra mobile della Polizia, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia che ha portato anche al sequestro di 11 chili di stupefacenti, per un valore stimato di oltre 300mila euro, di quattro pistole e 41mila euro in contanti. E così stamattina all’alba 130 agenti hanno iniziato a eseguire le 38 misure cautelari, 20 in carcere, 16 ai domiciliari e 2 con obbligo di firma, disposte dai sostituti procuratori Giulia Galfano e Denise Panoutsopoulos. Misure cautelari eseguite non soltanto a Reggio, ma anche in altre province dell’Emilia Romagna. L’operazione Last è la conclusione di un impegno lungo dieci anni della Procura e delle forze dell’ordine per colpire lo spaccio in città, un’azione che ha avuto il suo culmine con lo sgombero, nel settembre 2021 delle ex Reggiane che rischiavano di diventare una vera piazza di spaccio e che ora colpisce la rete di spacciatori attiva nell’area della stazione. Individuati anche una pizzeria e un distributore di benzina utilizzati per la vendita delle dosi.
L’attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali, ha però consentito anche di scoprire molto di più sul ruolo giocato da Reggio Emilia nella rete transnazionale del traffico di droga. La città, grazie allo stretto legame tra alcuni spacciatori e il clan camorristico degli Abbinante, operante nella zona nord di Napoli tra Scampia e Marano, è diventata negli anni un centro logistico di smistamento degli stupefacenti che arrivano prevalentemente dalla Spagna per essere poi distribuiti dagli spacciatori – grossisti reggiani in tutto il centro nord, mentre una parte resta a disposizione della vendita al dettaglio cittadina. Le indagini hanno anche consentito di individuare uno stabile nel distretto ceramico tra Scandiano e Sassuolo utilizzato per dare ospitalità a latitanti campani in fuga. E’ stato poi documentato il ruolo di uno degli spacciatori nell’immigrazione clandestina di nigeriani, con viaggi attraverso il Niger e la Libia per approdare a Lampedusa, con i migranti che non riuscivano a rimborsarne il costo, che venivano poi utilizzati per lo spaccio al dettaglio o la questura.
Il Procuratore Paci: Reggio punto di riferimento per lo smistamento di droga al Nord
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