REGGIO EMILIA – Partirà a gennaio, con la verifica della presenza di eventuali ordigni bellici, 82 anni dopo i bombardamenti alleati sulle Officine Meccaniche Reggiane, il cantiere per realizzare il sottopasso ciclopedonale che collegherà via Roma e viale Regina Margherita ricucendo dopo oltre un secolo il quartiere di Santa Croce, proprio dove nel medioevo c’era l’omonima porta.
In realtà i lavori propedeutici all’esecuzione dell’opera che cambierà notevolmente l’accesso al cuore di Reggio dalla zona del Centro Malaguzzi, passando sotto alla ferrovia storica, sono iniziati la scorsa estate. Iren su mandato di Atesir sta terminando la realizzazione del nuovo acquedotto in sostituzione di quello storico, poi potrà iniziare il cantiere vero e proprio affidato all’impresa parmense Grenti Spa di Solignano, in Val di Taro.
Giovedì scorso la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo: il sottopasso sarà realizzato a 6 metri dall’attuale livello stradale e sarà lungo 65 metri, largo 7 metri e mezzo e alto 3. Sarà servito da una scalinata d’accesso, con annessa rampa per le biciclette ma anche da ascensori, prevista anche la riqualificazione delle antistanti fermate degli autobus. Una vera nuova porta di accesso alla città, progettata da Engineering srl di Busseto e Mazzei srl di Parma.
Con l’approvazione del progetto esecutivo, ora l’amministrazione reggiana potrà completare il finanziamento dell’opera da oltre 12 milioni di euro, gli ultimi 2 milioni saranno reperiti con un apposito mutuo che sarà contratto con la Cassa depositi e prestiti. Poco meno di 8 milioni i fondi arrivati dal Pnrr nell’ambito del piano per la rigenerazione urbana. Per vedere l’opera finita però bisognerà aspettare due anni, la conclusione dei lavori infatti dovrà avvenire entro il 31 dicembre del 2027.
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