REGGIO EMILIA – Attualmente il caso è ritenuto “sospetto”. Deve infatti ancora arrivare il risultato delle verifiche svolte per accertare la presenza del batterio e indicarne il ceppo. Il paziente colpito da infezione da meningococco è un ragazzo di quattordici anni, residente nel comune capoluogo e iscritto alla prima superiore.
Al momento il giovane è in trattamento presso l’ospedale Santa Maria Nuova, tenuto sotto osservazione dai medici del reparto di pediatria. Le sue condizioni non sono gravi. Sono stati i colleghi del pronto soccorso pediatrico, sabato scorso, ad occuparsi di lui. I sintomi con cui si è presentato sono stati il primo campanello d’allarme che ha poi dato il via all’applicazione del protocollo previsto in queste situazioni. Lo rende noto la direzione dell’Ausl reggiana, facendo riferimento a un sospetto, come dicevamo, caso di “meningite batterica”.
“Per prevenire la diffusione della malattia – viene specificato in una nota – il servizio di igiene e di sanità pubblica si è attivato tempestivamente per l’individuazione dei contatti stretti e nella giornata di domenica sono state attuate le opportune misure di profilassi“. Tradotto, vuol dire che ai famigliari del ragazzo, ai suoi compagni di classe e ad alcuni suoi amici sono stati prescritti gli antibiotici in grado di garantire una copertura per tutte le tipologie di meningococco.
La meningite è un’infiammazione delle guaine che rivestono cervello e midollo spinale. Colpisce dunque il sistema nervoso centrale. I suoi sintomi principali sono mal di testa, febbre e rigidità alla nuca. Segnali, oltre alla comparsa di piccole macchie rosse sulla pelle, cui si consiglia di fare attenzione nelle quattro settimane successive all’ultimo contatto col malato
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