REGGIO EMILIA – A seguito di un controllo svolto presso una farmacia a Luzzara, i carabinieri del reparto Nas di Parma hanno denunciato il titolare di una farmacia e un suo dipendente poiché quest’ultimo eseguiva tamponi antigenici rapidi, dichiarandosi farmacista pur non essendolo. Nel corso del controllo sono state accertate altre violazioni riguardo l’esecuzione dei tamponi, effettuati in un luogo non idoneo e senza indossare i dispositivi di protezione individuale necessari, nonché la dispensazione di medicinali soggetti a prescrizione medica senza che i clienti presentassero la relativa ricetta.
Controlli sono stati eseguiti anche nella farmacia privata “Santo Stefano” a Poviglio, che tuttavia non ha mai sospeso l’attività. Come ci ha spiegato la titolare Patrizia Bertozzi, dopo un primo controllo avvenuto lo scorso 22 gennaio ne è seguito un secondo dove i militari hanno potuto verificare la regolarità della documentazione richiesta. “Il problema è sorto perché ci siamo accorte con settimane di ritardo di una pec inviataci dall’ordine il 23 dicembre 2021, nella quale si richiedeva una determinata documentazione. Avendola letta solo a metà gennaio, nel frattempo l’ordine aveva avviato l’iter per la sospensione. Abbiamo inoltrato tutta la documentazione e il lunedì successivo la sospensione era stata revocata. Tengo, inoltre, a precisare che siamo tutte vaccinate, sia io che le mie figlie. Uno dei documenti spediti, invece, non era stato correttamente aggiornato con l’avvenuta guarigione di mia figlia e da questo è derivato il fatto che il suo Green Pass fosse sospeso e che, dunque, non potesse lavorare”.











