REGGIO EMILIA – Quando sono arrivata a Reggio, ho dormito due settimane nel parco dove giocano i bambini prima di trovare l’aiuto di Maria e trovare un lavoro”. Darin è arrivata dalla Tunisia due anni fa con il fratello, scappata dal padre, ha affrontato ancora minorenne un terribile viaggio in barca. E’ stata alcuni mesi in una comunità a Modena, poi allo scoccare dei 18 anni ad accoglierla c’era la strada. A Reggio ha dormito per almeno due settimane al freddo in una casetta per i bambini in un parco di via Tassoni, finché non ha incontrato Maria Diletto. Ora è entrata in un progetto d’accoglienza e ha un lavoro in un ristorante, aspetta il permesso di soggiorno. Accanto a lei Oussama, 18 anni compiuti a dicembre, anche lui venuto in Italia dalla Tunisia. Da solo, come minore non accompagnato. Ora vive in una delle case messe a disposizione dall‘associazione La Nuova Luce e sta svolgendo uno stage in un’azienda alimentare. “Quando sono arrivato mi hanno portato in Questura e poi in una comunità per minorenni. Ai 18 anni ho dovuto lasciare la comunità. Ora vorrei tornare in Tunisia”.
Mamdouh invece ha 38 anni, è arrivato dall’Egitto tre anni fa per aiutare la sua famiglia. Ha trascorso 40 giorni da prigioniero in Libia e pagato un viaggio 4.600 euro su un barcone che ha attraversato il Mediterraneo con centinaia di persone sopra. In quel viaggio sono morti in tre, anche un bambino, tutti gettati in mare. Ha vissuto per un periodo in stazione, dove è stato anche aggredito. “Mi hanno derubato e picchiato. Grazie a Dio non ho mai fatto male a nessuno”.
Mamdouh ora vive in viale Ramazzini e lavora come muratore, ha i documenti ed è a sua volta instancabile volontario de La Nuova Luce. Le storie di questi e altri ragazzi saranno raccontate giovedì sera, 15 maggio, alle 20.30 nella Basilica di San Pietro a Reggio, in un evento per raccogliere fondi a favore dell’associazione che si occupa di senza tetto. “Questo concerto è stato organizzato da Artando, Orchestra Dedicata e Muse, ogni concerto ha un titolo ed è collegato alla storia di questi ragazzi”, conclude Maria Diletto, presidente dell’associazione.