REGGIO EMILIA – Un film di cui c’era bisogno. Almeno a giudicare dall’accoglienza avuta ieri sera al Rosebud di Reggio Emilia dal regista Andrea Segre e dal protagonista Elio Germano, al termine della proiezione di “Berlinguer – La grande ambizione”. Cinema tutto esaurito, e in sala anche il sindaco Massari, per vedere come è stata raccontata quella che fu una grande avventura politica collettiva, quella che portò il Pci a conquistare una storica vittoria alle elezioni amministrative del 1975 e a sfiorare il sorpasso sulla DC nelle politiche dell’anno successivo. Più di un terzo degli elettori italiani, allora, stava con Berlinguer, il segretario che aveva indicato la via dell’Eurocomunismo, diventando un caso internazionale. I carri armati sovietici a Praga del sessantotto, avevano irrimediabilmente allontanato il più grande partito comunista d’Europa da Mosca creando le condizioni perché in Italia iniziasse una nuova storia. Il sogno di Berlinguer di andare al governo grazie al compromesso storico. Un percorso iniziato con il golpe in Cile e l’assassinio di Allende, con cui inizia il film, e stroncato dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro.
“Non è soltanto una esperienza nella storia d’Italia, ma unica nella storia politica internazionale poco conosciuta anche oggi all’esterno, ma all’epoca determinante nei rapporti da Est e Ovest. Poter raccontare tutto ciò è stato interessante, incredibile che non fosse ancora stato fatto”, spiega il regista Segre.
Nella locandina anche un omaggio al grande fotografo Luigi Ghirri e alla sua iconica foto di Berlinguer alla Festa dell’Unità di Reggio nel 1983 anche se nel film il comizio citato è quello del 1975 dopo il trionfo alle amministrative. “Una delle foto più importanti che si ricordano”.
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