REGGIO EMILIA – A quattro anni di distanza da quando portò i libri in Tribunale, la Società Agricola Ferrarini ha messo a punto il primo progetto di riparto parziale per i creditori. Il passivo dell’azienda è di 253 milioni. Il primo riparto, approvato dal liquidatore giudiziale Domenico Livio Trombone e dal commissario Federico Spattini, ha avuto il via libera del comitato creditori. Si tratta di poco più di 3,9 milioni di euro di passività in prededuzione sorte nel corso della procedura. In altre parole, sono per la maggior parte compensi spettanti ai professionisti che hanno lavorato al concordato preventivo.
In particolare la Società Agricola Ferrarini si è impegnata a riconoscere entro il 28 febbraio 2023, con versamenti rateali, 1 milione e 222mila euro allo studio Bagni, Fiorcari, Huller di Modena e 674mila euro allo studio Bonfatti, sempre di Modena. Somme rilevanti andranno ad altri professionisti. Del primo riparto fanno parte anche i Comuni di Reggio e Albinea per tributi non versati e associazioni imprenditoriali come Unioncoop e Confagricoltura. Circa un milione e mezzo andrà a Ferrarini spa.
La proposta di concordato prevede il rimborso complessivo di 48 milioni. Per i creditori i cui crediti non sono assistiti da privilegio, i primi pagamenti sono previsti nel 2026, con una percentuale di soddisfo finale del 15% entro il 2030.
I concordati dei tre pezzi del gruppo Ferrarini procedono a velocità diversa. Il concordato Vismara è stato omologato nell’aprile dell’anno scorso, ma non prevede flussi di cassa per i creditori, ma solo l’assegnazione di strumenti finanziari di partecipazione. La proposta di Ferrarini spa invece sarà sottoposta all’approvazione dei creditori il 20 ottobre, salvo rinvii.
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