REGGIO EMILIA – Il 10% dei creditori della Società Agricola Ferrarini ha votato il piano concordatario, gli altri hanno 20 giorni di tempo per loro voto.
Si è conclusa così l’adunanza dei creditori della Società Agricola Ferrarini, l’azienda nella quale sono confluite le attività agricole del gruppo di Rivaltella, finita tre anni fa in concordato preventivo. Nella sua relazione, il commissario giudiziale nominato dal tribunale Federico Spattini ha indicato il passivo in 252 milioni di euro. L’udienza si è svolta a porte chiuse, i creditori erano rappresentati in larga parte dai loro legali, era presente anche Lisa Ferrarini con i suoi avvocati.
La riunione era stata convocata lo scorso 21 ottobre e rinviata in seguito alla richiesta da parte di un creditore, l’agenzia delle entrate, di avere informazioni sul concordato dell’azienda sorella, Ferrarini Spa e sui riflessi di questa procedura concorsuale su quella di Saf. Proprio la interdipendenza tra i due concordati è stato uno dei temi sul quale in aula si sono scontrati l’avvocato della Ferrarini Sido Bonfatti e il legale di Intesa, Stefano Lombrassa. Altro aspetto al centro delle schermaglie ha riguardato gli effetti della vendita della vendita all’asta, fissata per il 14 dicembre, della Villa di Rivaltella.
Nell’elenco dei debiti della Saf figurano, tra gli altri, 59 milioni di euro verso le banche, quasi 97 milioni di euro per fidejussioni e garanzie prestate, 11 milioni verso i fornitori e 996 euro verso i dipendenti. Ci sono, infine, 43 milioni e mezzo di euro che Saf deve a Ferrarini Spa: in base al piano concordatario, ne saranno risarciti appena il 2,5% e nel 2029. Prossima tappa dunque tra 20 giorni, quando tutti i creditori avranno depositato il loro voto in tribunale: se la maggior parte sarà favorevole si eviterà il fallimento.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia Tribunale concordato preventivo Società Agricola Ferrarini adunanza creditoriFerrarini: respinti tutti i ricorsi, Villa Corbelli va all’asta. VIDEO