VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Quindici uomini, imbragati e muniti di pala, hanno lavorato per oltre 4 ore. Lo scenario intorno spettacolare, l’Appennino imbiancato sotto una spessa coltre di neve.
Aveva raggiunto e superato i due metri lo strato che si era accumulato sul tetto del rifugio Segheria a Civago, nel cuore dell’Abetina Reale. Così, i gestori hanno richiesto l’intervento del Soccorso alpino: con le nuove precipitazioni in arrivo, il rischio crollo sarebbe stato alto. Il sindaco di Villa Minozzo e il presidente del Parco dell’Appennino hanno formalizzato la richiesta di intervento e così la squadra, composta da 15 persone appunto, è partita da Civago con gli sci da alpinismo ai piedi e ha percorso il sentiero Cai 605 con gli zaini carichi di tutta l’attrezzatura necessaria: corde, moschettoni e pale.
Una volta arrivati, i tecnici hanno posizionato sul tetto una “linea vita” per imbragarsi e mettersi in sicurezza e hanno iniziato a spalare sotto l’occhio di un drone che ha ripreso l’operazione. Sul tetto di 300 metri quadri si erano accumulati circa 600 metri cubi di neve. Ora, il rifugio è aperto in sicurezza, anche se nei giorni di zona arancione è possibile solo l’asporto.
Libero e percorribile con le ciaspole o gli sci il sentiero per raggiungerlo grazie al lavoro della squadra “manutenzione sentieri” del Cai di Cavriago. I volontari hanno passato un’intera giornata a rimuovere gli alberi caduti e hanno liberato dalla neve i due ponti sul Dolo.
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