REGGIO EMILIA – Tre persone sono state arrestate dopo aver messo a segno una truffa da trentamila euro. Per tutti l’accusa è riciclaggio e ricettazione. Hanno prelevato 30mila euro dal conto corrente di un giovane professionista reggiano carpendone le credenziali di accesso all’home banking. La tecnica è collaudata e risponde al nome di smishing.

La vittima ha ricevuto una telefonata, all’apparenza dalla sua banca con tanto di nome dell’istituto di credito sul display del cellulare, che lo avvisava di movimentazioni sospette sul suo conto. Veniva così invitato a cliccare su un link che lo ha portato a un sito internet in tutto e per tutto uguale a quello della sua banca, dove ha introdotto le sue credenziali, oltre al numero di cellulare, al codice fiscale e all’indirizzo di posta elettronica. Poi gli è stato chiesto di disinstallare la App della banca, che è stata attivata sul telefono di uno dei truffatori. Sempre al telefono gli è stato chiesto di comunicate il codice ricevuto via sms e un secondo codice generato alle funzioni Otp.
Dopo qualche ora, insospettito, il professionista ha chiamato il servizio clienti della sua banca e ha scoperto gli ammanchi.

L’uomo si è rivolto alla polizia postale, che ha identificato il beneficiario dei bonifici in una donna, titolare di un conto postale. Grazie alla collaborazione di Poste Italiane, gli agenti hanno raggiunto l’ufficio postale dove la donna ha fatto prelievi in contanti e ha ricaricato carte postepay intestate a terzi: 20mila euro in pacchetti da 5mila su 4 diverse carte. A quel punto gli agenti sono intervenuti e hanno bloccato la donna, una 45enne originaria della Campania, ora agli arresti domiciliari.
All’esterno dell’ufficio postale sono sati arrestati due complici: un campano e un pakistano arrivato a Reggio dalla Campania, condotti in carcere a Modena.
A casa della donna sono state trovate e ritirare per ragioni di pubblica sicurezza numerose armi e munizioni, regolarmente denunciate.












