REGGIO EMILIA – Indossare la tuta al posto dell’abito. Azzerare il tempo speso nel traffico per raggiungere l’ufficio, dedicando i minuti risparmiati ai figli o alla casa. Sono i benefici del lavoro agile. Una innovazione, quella dell’occupazione delocalizzata, che dovrebbe consentire di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro.
Il condizionale è però d’obbligo. Chi è operativo dalla propria abitazione rischia infatti uno stress maggiore: “C’è ancora la tendenza – ha affermato Valeria Montanari di Legacoop Emilia Ovest – a sobbarcare soprattutto le lavoratrici dell’attività di cura”.
Era stato pensato prima della pandemia il progetto di formazione su smart working e conciliazione, promosso dal Comune assieme alla Cgil e a Legacoop Emilia Ovest. Si tratta di una serie di seminari e corsi cominciati lo scorso novembre che proseguiranno fino a maggio. “Le aziende si sono trovate a sperimentare nell’immediato quello che era semplicemente ‘lavoro a casa’ – il commento di Lanfranco De Franco, assessore comunale alla Conciliazione dei tempi di vita e lavoro – Ora, invece, è necessario che questi strumenti vengano letti a beneficio dei lavoratori e per migliorare la loro qualità della vita”. Il calendario degli incontri si trova alla pagina www.comune.re.it/conciliazione.
“Questo è un progetto formativo”, le parole di Elena Strozzi della segreteria Cgil con delega alle Pari opportunità.
Reggio Emilia comune reggio emilia Legacoop Emilia Ovest Cgil reggio emilia smart working lavoro agile










