MODENA – “Milk and coffee”, il primo per indicare la cocaina il secondo l’hascisc. La gamma però comprendeva anche eroina, marijuana, crack.
Il mercato della droga, che da anni attanaglia alcune zone di Modena, ha subìto un duro colpo dopo un’importante operazione dei carabinieri. L’epicentro di tale lucroso traffico era collocato in alcuni quartieri dell’area Nord della città, in particolare nelle zone del complesso residenziale denominato “Errenord”, viale Gramsci, parco XXII Aprile, via Canaletto Sud, via del Mercato e via Finzi 32 le misure cautelari emesse dal gip, nei confronti di una vasta rete di spacciatori al dettaglio.
Tutti nigeriani, a eccezione di tre tunisini. Indagini rese complesse dal dialetto usato dai pusher. Spacciatori spregiudicati pronti a sferrare calci, pugni, a scagliare biciclette contro le forze dell’ordine. Droga spacciata in strada dopo accordi telefonici, le dosi spesso nascoste in bocca per sfuggire ai controlli e così facevano con le carte sim utilizzate per prendere gli accordi.
L’indagine, coordinata dal procuratore Giuseppe Amara, ha preso il via nel 2018 e aveva già portato all’arresto di altre 32 persone, oltre al sequestro di alcuni etti di sostanze di vario tipo, ma ora si è potuto ricostruire lo spaccio a partire dal 2015. Sono state 18mila le cessioni di droga accertate in cinque anni a 400 consumatori quasi tutti italiani, anche si sospetta che gli episodi siano molti di più.
Per tutti gli indagati la Procura ha disposto il divieto di dimora in provincia di Modena, una misura apparentemente leggera ma un segnale forte per chi vive in quella zona. Per due il divieto riguarda anche Reggio Emilia, perché avevano esteso anche lì questo mercato nero della droga. Sono in corso le ricerche di ulteriori destinatari della misura cautelare.
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