REGGIO EMILIA – Le agenzie di scommesse non ci stanno e intendono dare battaglia alla Regione sulla legge entrata in vigore il primo gennaio che prevede la chiusura delle sale gioco che si trovano nelle vicinanze di luoghi definiti sensibili come scuole o oratori. La stessa legge prevede anche la disattivazione degli spazi dedicati alle scommesse posti all’interno di bar e tabaccherie.
La Snaitech, ad esempio, ha inviato ai tabaccai convenzionati una lettera in cui viene comunicata l’efficacia del contratto in essere per la gestione dei corner scommesse. La società del gruppo Snai, attiva nel settore del gioco e del gioco d’azzardo, sostiene infatti di avere il diritto di mantenere attivi i punti vendita per i quali paga la concessione allo Stato in base ad un accordo prorogato fino a tutto il 2020. Altro che chiusure, tutto come prima dunque.
Eppure la Regione, nella delibera n.68 datata 21 gennaio 2019, scriveva: “L’attività di raccolta delle scommesse che si svolge in locali situati a meno di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili non potrà protrarsi oltre la scadenza dei contratti di concessione in essere e comunque, comprese le eventuali proroghe, non oltre il 31 dicembre 2019”.
A prendere posizione nelle ultime ore è anche il Sapar, il sindacato servizi e apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative secondo cui la nuova legge rischia di far perdere, solo in Emilia Romagna, il lavoro a 10mila persone. A Reggio Emilia sei sale gioco vicine a luoghi sensibili, intanto, sono già state chiuse.
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