REGGIO EMILIA – All’inizio si era parlato di una riapertura per l’autunno 2021, poi per la fine dell’anno, poi entro marzo o comunque nei primi mesi del 2022. Nei giorni scorsi l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, rispondendo a un’interrogazione della consigliera Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle, ha parlato di fine aprile ma la previsione è tutt’ora ottimistica.
Slitta ancora, dunque, la riapertura del pronto soccorso di Scandiano, così come quella del presidio di Correggio, entrambi chiusi due anni fa in piena emergenza e poi per consentire i lavori di adeguamento degli accessi, con divisione dei pazienti Covid e non Covid.
Per quanto riguarda Scandiano il cantiere, che ha subìto ritardi per la difficoltà delle aziende di reperire le materie prime, è ormai agli sgoccioli. Poi, c’è la fase di collaudo. “Si ritiene che i collaudi della nuova struttura si possano concludere entro il mese di aprile e, a quel punto, il pronto soccorso potrebbe entrare in funzione se non ci fosse carenza di personale”, è stata la risposta di Donini in aula.
All’Ausl reggiana, infatti, manca il 30% del personale medico rispetto al periodo pre-Coronavirus: le carenze maggiori si hanno proprio nella Medicina d’urgenza, dove i turni sono più duri. “Siamo ancora in alto mare – dice la direttrice del dipartimento di emergenza-urgenza, Anna Maria Ferrari – le strutture non sono ancora pronte ma il problema maggiore è proprio la mancanza di professionisti, non ne sono stati formati abbastanza. A oggi non siamo in grado di capire se ci saranno nei prossimi mesi le risorse necessarie per riaprire”.
Proprio la Regione si dovrebbe far carico di reclutare il personale necessario “nel più breve tempo possibile”, ha rassicurato Donini. Sicuramente, però, il pronto soccorso di Scandiano, quando verrà riaperto, sarà attivo soltanto 12 ore al giorno, come avviene già a Montecchio e come sarà anche a Correggio.
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