REGGIOLO (Reggio Emilia) – Oggi ricorre il nono anniversario della seconda scossa che nel 2012 ferì profondamente l’Emilia. Una data scelta non a caso per celebrare la rinascita del teatro comunale Rinaldi di Reggiolo. Oggi alle 18.30 nel comune della bassa pianura reggiana è prevista l’inaugurazione del foyer e del ridotto del Teatro intitolato ad Antonio Zerbini, dopo i lavori di ristrutturazione necessari. Presente il presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco Roberto Angeli e all’assessore comunale alla Ricostruzione e alla Cultura, Franco Albinelli.
Gli interventi sul Teatro Rinaldi, divisi in due stralci, sono ricompresi nel Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali della ricostruzione, e prevedono un costo complessivo di 2 milioni e 359mila euro, di cui oltre un milione di contributo dalla Regione.
Nella sala nobile del ridotto, che verrà adibita a incontri, convegni e anche matrimoni, è stato sistemato su una parete il sipario che rappresenta il “Trionfo di Pallade” di Gianbattista Borghesi. Il dipinto è una tempera su tela di grande valore. Il sipario, di cui è stato conservato solo il lato sinistro a causa di un incendio avvenuto in teatro nel 1973, è stato recuperato grazie a un intervento di restauro finanziato dall’iniziativa “Art bonus”, che ha permesso di migliorare lo stato di conservazione dell’opera.
L’intervento
I lavori consistono in un intervento di rafforzamento locale con rifunzionalizzazione di teatro e ridotto. Il primo stralcio, giunto a termine, prevede la riparazione strutturale dei danni da sisma, con rafforzamento sull’intero complesso: rinforzo e consolidamento del tetto, delle murature e dei palchi in legno; per quanto riguarda invece le finiture e gli impianti, sono stati previsti solo nell’avancorpo adibito a foyer e sala civica.
Tutte le opere impiantistiche e la quasi totalità delle opere architettoniche e di finitura sono poste a carico del cofinanziamento assicurativo, mentre a carico del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali vengono poste le lavorazioni strutturali di riparazione, escludendo quindi le opere in cemento armato connesse alla rifunzionalizzazione del ridotto, come montacarichi e fossa per impianti.
Con il secondo stralcio, in fase di progettazione, si termineranno le finiture e gli impianti del teatro e dei camerini.
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