GUASTALLA (Reggio Emilia) – In occasione della festa liturgica della Madonna della Porta, Protettrice di Guastalla, il Vescovo Massimo Camisasca ieri pomeriggio ha vistato il cantiere di restauro del Santuario mariano, oggetto di un intervento di restauro.
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“Ci son due filoni di intervento, il consolidamento statico dell’edificio e il secondo riguarda il restauro interno, in particolare degli stucchi barocchi”, spiega l’architetto Angelo Dallasta, direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi.
Il santuario della Madonna della Porta a Guastalla aveva subito danni interni già prima del terremoto del 2012. Il sisma però ha danneggiato in modo strutturale l’edificio sacro. Nei giorni scorsi, dopo un complesso iter di approvazione dei lavori, è partito il cantiere di restauro e consolidamento. “Stiamo allestendo i ponteggi – le parole del progettista Giorgio Gabrielli – Lavoreremo sulla copertura e poi scenderemo in basso”.
L’intervento di recupero statico e artistico dell’edificio sacro è reso possibile dalle risorse messe a disposizione dalla Regione (circa 650 mila euro), 200 mila euro ha stanziato la Conferenza Episcopale Italiana e circa 400 mila i donatori che stanno sostenendo il Comitato per il restauro. “Stiamo operando presso le aziende, gli enti pubblici, gli istituti di credito e i cittadini per sensibilizzarli”, sottolinea Stefano Storchi, presidente del comitato per il restauro.
Accompagnato dal vicario Generale Alberto Nicelli, il vescovo Massimo Camisasca ha visitato il cantiere di restauro in occasione della festa liturgica della Madonna della Porta, Protettrice di Guastalla. Camisasca ha rivolto un appello alla comunità. L’intervento infatti nel suo complesso sfiora i 2 milioni di euro e servono ancora risorse per raggiungere l’obiettivo della riapertura il 7 febbraio 2022. “Faccio appello alla beneficenza e alla benevolenza, perché i lavori possano concludersi. Guastalla e tutta la Diocesi potranno tornare a guardare a questo luogo, e la Madonna della porta sarà la porta di una nuova stagione per questa comunità cristiana e per la società civile”.
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