REGGIO EMILIA – “Da Reggio Emilia nessuna visita per dimostrarci solidarietà dopo la strage di migranti del 26 febbraio. Sono venuti da mezzo mondo, sono venuti i ministri, ma non da Reggio”. Parole dette da Antonio Ceraso. E’ il sindaco di Cutro, cittadina che in questi giorni si è riempita di decine di migliaia di persone per la Festa del Crocifisso che si celebra ogni 7 anni. Un evento molto sentito anche da chi ha lasciato la terra natale per trasferirsi altrove. Diverse centinaia di reggiani ad esempio, tra la fine di aprile e i primissimi giorni di maggio, sono tornati in Calabria per partecipare a questa festa.
Tra le iniziative, la presentazione del libro dell’ex primo cittadino Salvatore Migale, un’autobiografia dal titolo “Il sindaco di tutti”. Ed è stato durante l’appuntamento che Ceraso ha pronunciato quelle parole, lamentando la mancata solidarietà. Il resoconto della serata, che sul finire ha assunto toni accesi, è stato riportato da Antonio Anastasi sul Quotidiano del Sud. Anastasi racconta dell’assenza di fasce tricolori emiliane durante la cerimonia, anche se alla presentazione del libro era presente la consigliera comunale di Reggio Palmina Perri, originaria proprio di Cutro. Tra gli invitati da Migale, anche il giornalista reggiano Stefano Morselli: è stato proprio lui a sollevare il tema, prendendo la parola e parlando di ‘diffidenze e di ferite mai ricomposte’ dopo l’inchiesta Aemilia. ‘Lo strappo non l’ho creato io’ ha detto Ceraso, tornando sulle sue discusse dichiarazioni dello scorso novembre in città durante la campagna elettorale. Ceraso aveva condannato la ‘ndrangheta, ma parlando del processo Aemilia aveva detto che ‘le mele marce ci sono dappertutto’. ‘Sono stato frainteso’, ha detto il primo cittadino l’altra sera a Cutro: ‘Non ho mai detto di essere contro le interdittive. Ho solo chiesto più puntualità perchè – ha ribadito – le mele marce ci sono dappertutto’.
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