CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Il Comune di Castelnovo Sotto non può rimborsare le spese per il sostentamento di cani che non sono suoi. E’ questa la posizione dell’amministrazione coinvolta in una diatriba giuridica con al centro la gestione di dodici dogo argentini sequestrati in Liguria il 30 giugno 2015. Animali che il giudice ha poi assegnato in custodia a un canile privato, il “Madonna della Guadalupe” di Castelnovo Sotto. La struttura lamenta 50mila euro di arretrati. Il suo gestore, il veterinario Marco Catellani, come aveva avvertito di voler fare, si è presentato questa mattina in municipio con uno degli esemplari ospitati. Il fido, noto per la sua indole bellicosa, è stato lasciato davanti all’ufficio del sindaco Francesco Monica. La scena si è ripetuta a distanza di qualche decina di minuti, con un secondo cane della stessa famiglia.
I due quadrupedi sono stati presi in consegna dal canile “La Quiete”, convenzionato col Comune. Nel momento della sua seconda incursione, Marco Catellani e l’uomo che lo accompagnava, sono stati fermati dal comandante della municipale che ha preso nota delle rispettive generalità ai fini di una denuncia per abbandono di animali.
Qui di seguito la versione dell’amministrazione:
“Anche oggi abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso messo in atto da Catellani. L’ennesima provocazione che non fa altro che peggiorare la situazione della proprietà dei dogo argentini, già di per sé complicata, nella quale comunque il Comune di Castelnovo Sotto è totalmente estraneo e sulla quale si sta adoperando per arrivare a una soluzione – Commenta il sindaco Monica -. Da parte nostra non c’è stato alcun silenzio omissivo sulla questione. Abbiamo incontrato i proprietari del canile privato Madonna delle Guadalupe e il direttore sanitario Catellani ogni qualvolta ci è stato chiesto. Abbiamo spiegato loro le nostre ragioni e, pur non essendo i 12 dogo argentini ricoverati in quel canile, di competenza del Comune, ci siamo attivati ugualmente affinché fosse tutelata la loro salute. Inoltre da tempo ci stiamo muovendo in tutte le sedi per arrivare a capo di una situazione che definirei paradossale. Detto questo siamo stanchi di ricevere attacchi gratuiti dal veterinario Catellani, che ci accusa di ‘silenzi omissivi’. La strumentalizzazione che sta portando avanti sul caso è inaccettabile”.
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