CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Connettere lo scalo merci di Dinazzano con quello modenese situato tra Marzaglia e Dinazzano. L’infrastruttura, del costo stimato di 120 milioni di euro, sulla carta esiste dal 2012. Il progetto è stato ora rispolverato. Caldeggiato dall’Emilia-Romagna, potrebbe avviarsi verso l’iter realizzativo. Si tratterebbe di una bretella ferroviaria lunga 16 chilometri, sette dei quali già esistenti in quanto corrispondenti al binario collegato alle Acciaierie di Rubiera. Un dettaglio quest’ultimo, che assieme ad altri, rende l’opera “anacronistica”, dice il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi: “Sbagliato progettare il binario sulla sponda sinistra del Secchia, visto che su quella opposta sorgerà la Campogalliano-Sassuolo”.
Il primo cittadino si trova d’accordo con l’obiettivo di liberare la linea dei treni locali Reggio-Sassuolo dal traffico merci a favore di quello passeggeri. A suo avviso la soluzione migliore, che sgraverebbe anche il traffico viario lungo la Pedemontana, consiste nel far scorrere la nuova infrastruttura sulla sponda modenese del Secchia, valorizzando lo scalo merci già esistente a Sassuolo. Lì, pochi metri più a ovest, potrebbe sorgere un nuovo interporto di dimensioni tali da mandare in pensione quello di Dinazzano.
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