REGGIO EMILIA – I cantieri edili continuano senza sosta in tutta la provincia, viste le tante agevolazioni ancora presenti in ambito ristrutturazioni. Ma in questi giorni il grande caldo preoccupa la Segreteria della Camera del lavoro di Reggio Emilia, per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
“E’ necessaria massima attenzione e l’applicazione di ogni condizione di sicurezza per i lavoratori edili che in questo periodo stanno lavorando in una situazione di estremo disagio e possibile pericolosità provocati dal caldo estremo” Così Fillea Cgil Filca Cisl e Feneal Uil provinciali dopo che le temperature in questi giorni hanno superato i 35° e, presumibilmente, continueranno a rimanere tali anche nelle prossime ore.
“A fronte dei primi interventi di emergenza che sembrerebbero essere già stati prestati a seguito di preoccupanti colpi di calore, è necessario che le aziende adottino tutti le misure utili: informativa sugli effetti del calore, controllo della temperatura e dell’umidità del luogo di lavoro, predisposizione di aree di riposo ombreggiate, organizzazione di orari e turni di riposo, messa a disposizione di acqua fresca, evitare lavori isolati” fanno sapere in una nota i tre segretari Giulio Nota, Feneal Uil di Reggio Emilia, Salvatore Cosma, Filca Cisl Emilia Centrale e Sabatino Aliberti, Fillea Cgil di Reggio Emilia.
Ma la preoccupazione per il caldo non riguarda solo gli edili, ma anche tutti gli altri lavoratori che operano in ambiente esterno. Afferma Cristian Sesena, Segretario generale della Cgil reggiana: “Le condizioni di lavoro sono già critiche in diversi settori quali agricoltura, edilizia, manifattura, logistica; l’annunciato ulteriore aumento delle temperature accresce il rischio per questi lavoratori. Le imprese devono attrezzarsi per impedire che ad andarci di mezzo sia la salute dei lavoratori. Si deve agevolare la fruizione di ferie e permessi, rimodulare gli orari, anche ricorrere agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò assieme allo sforzo per rendere il micro clima nei luoghi di lavoro più accettabile, garantendo alle lavoratrici e ai lavoratori quanto necessario per far fronte alla calura”.
In chiusura il sindacalista paventa anche la possibilità di scioperi: “Non vorremmo essere costretti a far appello all’articolo 44 del testo unico sulla salute e sicurezza che autorizza i lavoratori, in presenza di un rischio concreto per la loro salute, ad abbandonare il posto di lavoro senza conseguenze disciplinari. Speriamo prevalga il buon senso e che non si sia costretti a dichiarare sciopero per consentire il recupero fisico dei lavoratori”.