VAL D’ENZA (Reggio Emilia) – Hanno simulato un maxi furto nella loro azienda di autoricambi, con sede in Val d’Enza, per frodare l’assicurazione e incassare circa 30mila euro. Con questa accusa questa mattina i carabinieri hanno arrestato, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, due uomini: si tratta di Nicola Arabia, 36 anni residente a Bibbiano, e Giuseppe Arabia, 32 anni residente a Reggio.
I reati contestati sono simulazione di reato e corruzione. Per gli stessi reati è indagato quello che è considerato un prestanome che gestiva l’azienda dei due fratelli, un 59enne campano residente a Montecchio, e un carabiniere, un appuntato, che ha curato il sopralluogo dopo la denuncia per furto. Per il militare il Gip ha emesso una interdittiva, è stato sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio e del servizio per un anno. E’ accusato di aver agito per 500 euro e di aver informato gli altri indagati su quando chiamare il 112, così da essere in servizio e curare in prima persona il sopralluogo.
Le indagini sono partite nello scorso mese di febbraio e con fiducia la procura – i sostituti sono Forte e Berardi – si è rivolta alla stessa Arma dei carabinieri, che ha indagato anche al suo interno. I due fratelli, già noti alle forze dell’ordine, sono stati oggetti di approfonditi accertamenti per quelli che gli inquirenti definiscono “contatti con esponenti della criminalità organizzata ‘ndranghetista”, accertamenti nel corso dei quali sono stati indagati – ma per condotte non collegate alla simulazione di reato in oggetto – anche altri due carabinieri. Si tratta di due appuntati in servizio nella stessa stazione del primo. Uno è stato sospeso per 9 mesi, l’altro è stato trasferito in un’altra provincia.
Per loro l’accusa è “falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici in relazione a false attestazioni per attività di servizio dichiarate in atti ma di fatto non eseguite”. In sostanza, uscivano in pattuglia con compiti ben precisi di controllo e presidio del territorio, rientravano e nelle loro relazioni dicevano di averli fatti, e in realtà non era così.
Aggiornamento 28 luglio 2021
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